lunedì 1 ottobre 2012

Natale a Gotham City

Potrebbe essere il titolo del nuovo cinepanettone, visto che le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio si terranno, a quanto pare, a ridosso del periodo natalizio.

Natale a Gotham City ho titolato. E trivialmente e senza sorpresa vi voglio parlare di Batman (pardon "er Batman"), cioè di quel signor Fiorito capogruppo del PDL alla Regione Lazio travolto da una vicenda di peculato di cui parlano da qualche giorno tutti i mitici media.

Cosa ha fatto Fiorito? Detto in due parole avrebbe utilizzato - sono costretto al dubitativo perché non posso permettermi una querela (io a differenza di Sallusti e dei suoi illustrissimi colleghi giornalisti in galera ci finirei per davvero) - dei soldi pubblici, che la Regione affida ai Gruppi Consiliari per sostenerne l'iniziativa politica ed il rapporto con i cittadini, per pagarsi invece viaggi, auto di lusso, case ed altri gadgets da raffinato viveur.

Un vero amante della neve, dice qualcuno...

Lo scandalo che ne è seguito ha fatto scoppiare il bubbone della maggioranza Polverini in Regione, già da tempo lacerata da ripicche interne e accuse reciproche di incapacità che avevano portato l'Ente alla paralisi.

Una cosa erano riusciti a fare in Regione con grande gaudio dell'UDC: il Nuovo Piano Casa le cui attente e scrupolose norme ti consentono di costruire praticamente dove cazzo ti pare. Ma faceva così tanto schifo che è stato impugnato persino dal Governo Berlusconi prima e da quello Monti poi.

Colto in castagna Fiorito si è sbrigato a chiarire di non aver fatto nulla di diverso da quello che facevano i suoi colleghi del Gruppo PDL e, più in generale, tutti gli altri Consiglieri di maggioranza come di opposizione. Sui fatti che riguardano Fiorito ed eventualmente altri sta indagando la magistratura. Sono ahimè pronto a scommettere che, tra i tempi biblici della giustizia italiana e le attuali leggi decisamente blande contro reati del genere, nessuno sarà veramente chiamato a pagare, men che meno Fiorito.

In quanto a noi cittadini, direi che abbiamo già pagato.

Sul significato "politico" della vicenda, invece, qualche ragionamento possiamo provare a farlo.

Il giudizio che mi sento di dare di Fiorito - posto che i reati ascrittigli li abbia effettivamente commessi - non è diverso da quello che ho sentito esprimere reiteratamente in questi giorni in po' da tutti: è una persona spregevole, disgustosa, arrogante, disonesta e chi più ne ha più ne metta. Insomma, l'epitome, forse più mediatica che politica, dello squallore senza possibilità di riscatto in cui la classe politica italiana versa da decenni.

Ho scritto "più mediatica che politica" perché in Parlamento ad oggi siedono e sostengono il Governo Monti deputati condannati in via definitiva per reati di mafia e di camorra, concorso in sequestro di persona (il caso Abu Omar), depistaggio su fatti di strage: insomma roba rispetto alla quale i furti di cui è accusato Fiorito sembrano roba da educande.

Ma è proprio la condizione di "epitome" del signor Fiorito ad interessarmi.

Epitome di chi?

Fiorito sedeva in Consiglio Regionale non perché sceso dal cielo o perché avesse vinto una lotteria, né perché nominato "Peculatore a Vita" da Sua Postcomunistità San Giorgio Napolitano (ma non era lui quello che guardava con disprezzo al "Parlamento di nominati"?).

Fiorito sedeva nel Consiglio Regionale del Lazio perché ha chiesto ed ottenuto dai cittadini della nostra Regione - collegio della Provincia di Frosinone - la bellezza di 26.000 voti! No, dico: ventiseimila. Ripeto per i duri di comprendonio: VENTI-SEI-MILA.

Chiedo scusa, ma avverto l'impellente bisogno di scriverlo a caratteri cubitali.


26.000!!!

Ciò significa che il giorno delle scorse elezione regionali 26.000 nostre concittadine e concittadini hanno preso la scheda elettorale e ci hanno scritto sopra "Fiorito". Considerando l'italica predisposizione allo sbaglio nella compilazione delle schede (come se ci avessero dato le libere elezioni giusto l'altro ieri, stupido popolo di capre), è probabile che quei 26.000 fossero anche qualcuno di più.

Ma come ha fatto uno detto "Er Batman", uno che mostra sovente grandi difficoltà persino a parlare in italiano, a conseguire un tale consenso popolare?

Io non lo so, ma so quello che i miei compagni del Basso Lazio, che da anni ingaggiano uno strenuo corpo a corpo con tutti i Fiorito del territorio, mi hanno spiegato circa la tecnica da manuale della clientela politica, che poi non è diversa da quella che si usa nei miei Castelli Romani.

Quelli che "fanno clientela" fanno così:

A qualcuno promettono un appalto; appaltino o appaltone, dipende dall'importanza del grande elettore.

A qualcuno promettono un rapido cambio di destinazione d'uso del suo terreno da agricola ad edificabile. C'è ancora qualcuno che si chiede come mai il Lazio stia affogando nel cemento?

A qualcuno promettono un posto di lavoro in una delle partecipate della Regione o di un altro Ente Pubblico governato da un "amico" o da un uomo di fiducia. Anche in questo caso la tipologia del contratto e l'entità dell'emolumento varia in relazione all'importanza del soggetto.

A qualcuno promettono che il suo abuso edilizio o la sua industria inquinante non subirà mai controlli, con la gaia complicità di Sindaci, Consiglieri ed Assessori della medesima cordata politico/elettorale.

A qualcuno si fa arrivare un lauto finanziamento per organizzare l'antica e nobile Sagra del Broccolo Saltato in Padella.

A qualcuno si garantisce la stipula di una convenzione per la sua clinica privata.

E poi per la plebe ci sono gli spiccioli, tipo le cene elettorali con la banconota da 50 o 100 euro sotto al piatto.

Che schifo! Che vergogna! Che indignazione, direte voi.

E invece no.

Perché quelli che mi fanno schifo e mi indignano per davvero - al limite dei conati di vomito - sono i 26.000 bravi italiani che l'hanno votato.

I 26.000 che l'hanno votato per il cambio di destinazione d'uso, il contrattino precario, l'appaltino e l'appaltone, l'occhio chiuso sull'abuso (che fa pure rima), la Sagra del Broccolo di cui sopra e financo i 50 euro sotto al piatto.

Mi fanno schifo, si. E tuttavia li considero dei sinceri democratici, perché hanno scelto di farsi rappresentare nelle istituzioni da uno che è esattamente come loro, fatte le debite proporzioni di calibro...

Avao, facciamo a capirci: non stiamo parlando di 10 o 100 e nemmeno 1.000 o 10.000 di queste merdacce. Le merdacce sono 26.000. Statistica vuole che fra essi ci sia anche un campione rappresentativo di quelli che "...la politica è un vomito", e che "...tanto sono tutti ladri".

E vivaddio questi 26.000 ne sanno pur qualcosa di ladri, visto che hanno scelto di farsi rappresentare da uno di loro. Anzi, dal supereroe dei ladri!

Quando sento la mia Italia parlare di "rinnovamento della classe politica", di "tutti a casa" (o "tutti in galera") mi viene da ridere di disprezzo.

A me non basta un Fiorito in galera.

Io fuori dalle palle, fuori dalla mia Italia, voglio mandarci anche i 26.000.

A calci in culo, possibilmente.

PS: Facciamo una scommessa. Non so se er Batman troverà qualche partito o lista disposto a ricandidarlo. Forse si, forse no. Ma in caso si ricandidasse, scommettiamo che i suoi 26.000 li riprende tutti, voto più voto meno?

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia qui il tuo commento

archivio