lunedì 30 aprile 2012

Aspartame? Anche no!

Oggi ho ricevuto dall'amico e compagno Vito Marino una interessante nota che mette in serio dubbio l'affermazione che i dolcificanti, come l'aspartame non siano nocivi.

È già da diversi anni che la comunità scientifica indipendente avanza seri dubbi sull'utilizzo dei dolcificanti nell'alimentazione quale alternativa "salutista" agli zuccheri tradizionali; ed infatti pare proprio che ci troviamo di fronte ad un classico caso di "scienza pilotata", vale a dire di affermazioni circa la bontà di prodotti alimentari mosse più da preoccupazioni di carattere commerciale, che non da seri studi scientifici.

I prodotti dolcificati si possono riconoscere con facilità, nonostante la diversità - e spesso la poca chiarezza - delle diciture in etichetta: un problema, questo, tutto italiano.

Contengono infatti dolcificanti i prodotti che recano in etichetta indicazioni quali: aspartame, sucralosio, acesulfame k, fonte di fenilanina. Ma dobbiamo fare anche attenzione alle diciture più ambigue, del tipo: Non contiene zuccheri aggiunti. Infatti questi prodotti non contengono zuccheri aggiunti ma, per l'appunto, dolcificanti.

Quali sono, allora, le giuste scelte alimentari da fare, specialmente per i nostri figli?

1) Il primo e più efficace consiglio è quello di ridurre la quantità settimanale di dolci! Si tratta di una scelta scelta che fa bene alla salute ed al portafogli. Consideriamo, infatti, che molti degli alimenti che ingeriamo già contengono una loro quantità di zuccheri, in particolare gli alcolici ne sono ricchissimi. Cedere alla tentazione della gola una o due volte a settimana con un gelato (artigianale), una fetta di torta o una pastarella va benissimo. Ingurgitare dolci e caramelle tutti i giorni sarebbe invece da evitare.

2) Prediligere i dolci che contengono zucchero non raffinato, vale a dire il caro, vecchio e buonissimo zucchero di canna. Lo zucchero grezzo viene assimilato con molta più facilità dall'organismo e non costringe il fegato e l'apparato digerente ad un superlavoro. Ovviamente sempre con moderazione.

3) Cogliere l'occasione per farsi i dolci in casa, partendo da una qualsiasi delle milioni di ricette che è possibile trovare nei libri e sul web. È vero che per preparare i dolci in casa ci vuole più tempo, ma è proprio questo il trucco che ci porta, naturalmente, a consumarne di meno.

Per saperne un po' di più, date una occhiata a questo servizio del TG2.

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