sabato 22 giugno 2013

Ma che succede davvero in Brasile?

Come fin troppo spesso capita, quel che ci racconta il giornalismo nostrano è viziato da tante parzialità. E quel che sta accadendo in Brasile in questi giorni purtroppo non fa eccezione. Ma noi abbiamo un asso nella manica. Il nostro "inviato speciale" si chiama Adolfo Tidei ed è uno storico attivista dei Castelli Romani (e per me è come un padre, letteralmente) che già da diversi anni se n'è andato a vivere in Brasile. E siccome i lupi magari perdono un po' di pelo ma non certo il vizio, sta seguendo con grande interesse questi giorni che stanno scuotendo il Brasile dalle fondamenta.

Ecco cosa ci fa sapere il nostro "agente all'Havana"!

Questa è più che una protesta contro gli aumenti, questo è un grido popolare per dire che non sopportiamo piu tanta corruzione. Andrea tu già sai che le prime proteste sono nate contro l'aumento dei trasporti pubblici, ma rapidamente si sono arricchite di contenuti che già da tempo bollivano in pentola, come sanità, istruzione, ruberie e corruzione.

Il movimento cresce a vista d'occhio è pacifico e apartitico, è composto soprattutto da giovani ma vede comunque la presenza di gente di tutte le età, studenti, professori, intellettuali, la parte piu sensibile ed attenta del paese. E tutto parte dal web.

I politici sono disorientati; non immaginavano tanta mobilitazione, abituati come sono a fare i loro porci comodi nella piu assoluta impunità e con la tipica arroganza del potere piu assoluto.

Questo è uno dei volantini che gli attivisti autoproducono e fanno liberamente circolare:



La traduzione del testo ce la dà sempre Adolfo:

Non siamo ipocriti né idioti. Non è stato il PT (Partito dei Lavoratori) ad inventare la corruzione in Brasile. Se accusiamo solo un partito stiamo assolvendo tutti gli altri. Non cadere in questa trappola perché è proprio quello che i partiti vogliono, partiti comunque corrotti. Tutti i partiti devono rispondere per i loro errori ed assumersi impegni con la nazione.

E commenta:
Logicamente la destra cerca di addossare tutte le responsabilità al partito di governo, "di sinistra" (si fà per dire). E Dilma ex "rivoluzionaria" è una pezzo di merda terrificante!

Che dire... notizie un tantino diverse da quelle che ci dicono in TV e sui giornali, che sembrano aver appaltato a Prandelli il ruolo di inviato speciale, tutto contrito e preoccupato com'è che la rivolta faccia saltare le partite di calcio. Non sia mai!

Qui c'è un popolo in movimento che, al pari degli ecoribelli di Gezi Park, ha deciso di prendere in mano le redini del proprio futuro. Oltre i soggetti tradizionali della rappresentanza politica, vecchi e corrotti fino al midollo, e con una grande capacità di mobilitazione attraverso la rete.

Mentre i popoli d'Europa, stanchi e disillusi, si trascinano ancora nell'inerzia di un benessere che ogni giorno che passa è sempre meno tale.

Quei soggetti popolari e democratici che davvero sapranno stare sul pezzo dell'innovazione, del cambiamento radicale e del futuro saranno i protagonisti dei prossimi decenni. Per tutti gli altri si è già aperto il coperchio della pattumiera della storia.

Stay tuned!

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